Duomo di Senigallia
Description:
Titolare della Chiesa e Patrono
Chiesa madre di Senigallia è la Parrocchiale di S. Pietro Apostolo (29 giugno), Basilica Cattedrale della Diocesi. Vi si venerano S. Paolino da Nola Vescovo (4 maggio), protettore della città, e Nostra Signora della Speranza (2 febbraio), Compatrona della Diocesi.
Storia del Duomo di Senigallia
La storia della Parrocchia di S. Pietro è intimamente legata a quella della Cattedrale di Senigallia, eretta a Parrocchia nel 1530 e segnata da varie fasi che ne scandiscono le ripetute edificazioni. La Chiesa attuale è infatti la quinta nel tempo. Costruita alla fine del Settecento, sostituisce il precedente edificio, sito nei pressi della piazza del municipio. Alle origini il territorio parrocchiale comprendeva tutta Senigallia, sino a che vennero apportati significativi smembramenti, come quello del 1628 con il quale si creano sia la Parrocchia del Porto che quella del Portone.
Descrizione artistico-religiosa
La Cattedrale è una classica Basilica a croce latina a tre navate, con la facciata fatta costruire da Papa Pio IX. L’altare maggiore è sovrastato dal quadro che ritrae insieme i protettori della città e Diocesi, i Santi Pietro e Paolino, opera del bolognese Tiarini. Ai lati della tela gli affreschi di Silvio Galimberti (inizi sec. XX) raffigurano la consegna delle chiavi del Regno dei cieli a Pietro da parte di Cristo e la consacrazione di Pietro a pastore universale della Chiesa. Nel transetto di destra, la Cappella della Madonna della Speranza, venerata come Patrona della città fin dal 1578. Il dipinto è riconducibile alla produzione artistica di Ettore Ramazzani (XVI secolo), mentre gli affreschi sulla cupola sono opera sempre del Galimberti. Accanto la nuova cappella, dedicata al culto di S. Maria Goretti, rappresentata in una scultura lignea del 1986 nell’atto di perdonare il suo carnefice. Nel transetto di sinistra la Cappella del Santissimo Sacramento, ed accanto l’altare di S. Paolino da Nola, con la bella tela settecentesca di Domenico Corvi. Lungo le navate laterali, ricchi altari incorniciano tele di buoni Autori, esponendo alla venerazione Santi cari al culto non solo locale. Di pregio il Battistero, dove si aprì alla vita della fede il Beato Pio IX, riccamente lavorato in onore del Papa senigalliese. A lui è dedicata pure l’imponente statua bronzea lungo la navata centrale.
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