“Giorni felici” al Teatro Alfieri di Montemarciano
di Samuel Beckett
traduzione Carlo Fruttero (Giulio Einaudi Editore)
luci Pasquale Mari
scene e costumi Lino Fiorito
suono Daghi Rondanini
aiuto regia Costanza Boccardi
regia Andrea Renzi
In scena Winnie, sepolta fino alla vita in un cumulo di sabbia, e Willie, il marito. Mentre la sabbia ricopre inesorabilmente entrambi, Winnie chiacchiera senza sosta, in un’alternanza insensata di momenti che sono il cuore della straordinaria esplorazione beckettiana della vita, ai margini della follia.
Scrive il regista Andrea Renzi: «È con emozione e timore che ci si accosta a “Giorni felici”, uno dei maggiori testi contemporanei che appartiene di diritto al canone del teatro del secolo breve. In questa pièce visione e scrittura sono tutt’uno e nella corrispondenza tra Beckett e Alan Schneider, il suo regista di riferimento statunitense, scopriamo come il romanziere, poeta, saggista è uomo di scena, attento ai dettagli e coinvolto nella misteriosa arte dell’attore… Il resto è il tenace corpo a corpo tra Nicoletta Braschi e Winnie. Una sfida sull’asse della fragilità e della resistenza, della logorroicità e del silenzio, della dipendenza e della solitudine, del riso e del pianto, dell’urlo e del canto. Noi, stretti nel terreno come lei, facciamo ricorso a tutte le nostre risorse per intrattenerci a lungo e ancora con la relazione vitale che più amiamo: il teatro».