Kamikaze Number Five

Kamikaze Number Five

Kamikaze Number Five è il racconto del dies irae, il giorno dell’ira e del giudizio finale, divenuto terreno, carnale, umano. Il testo racconta le ultime ore di un kamikaze. Mentre si prepara per la fine, egli richiama i fantasmi della sua famiglia distrutta: il padre, il fratello, la madre e la sua unica figlia. Le presenze si uniscono in una Totentanz, una danza macabra, una riflessione sulla morte che attraversa e trafigge la vita. L’odio sotteso all’intero racconto assume temperature e intensità diverse: da esso emergono ritmicamente forza, dolcezza, premura, fratellanza, cosi` come la furia cieca e il dramma di appartenere senza scampo alle proprie relazioni, alle persone amate, al luogo in cui si nasce o si cresce.

Sebbene sia il racconto di un atto estremo esso è tutt’altro che la descrizione di un’anima monolitica e compiuta. E’ invece ambientato su una soglia, su una linea di tensione, sui passaggi che conducono alla trasformazione. Il testo non si rifugia nel “politicamente corretto”, è eccitato ed elettrizzante, fortemente vero e crudele: il pensiero radicale è rappresentato attraverso le sue logiche stringenti e per i suoi valori del tutto basati sul sentire viscerale, rendendo ciò che viene rivelato contemporaneamente condivisibile e inaccettabile.

La messinscena è costruita su questa musicalità violenta, su questo contrappunto umano di sentimenti opposti: all’attore è affidata tutta l’energia del lavoro, immerso in una scena spoglia, fatta da un solo oggetto mantello-coperta-cortina-sudario, costruito da brandelli di bandiere, sciarpe e magliette della tifoseria calcistica. Il suono è una macchina perfetta capace di amplificare i suoni del corpo fino a renderli ambientali e ridurre i suoni dell’ambiente a degli stati della mente.

V.M. 18 !
Spettacolo vietato ai minori di 18 anni.

produzione Phoebe Zeitgeist – Vanaclù
in coproduzione con Progetto Goldstein
in collaborazione con Teatro dell’Orologio di Roma / ATP Associazione Teatrale Pistoiese / Corte Ospitale di Rubiera / Spazio Off di Trento Spettacoli
regia Giuseppe Isgrò
con Woody Neri
suono Giovanni Isgrò
dramaturgia Francesca Marianna Consonni
costumi Camilla Magnani
grafica Alezubruc