Numero primo – con Marco Paolini
NUMERO PRIMO è un esperimento di fantascienza narrata a teatro. È una storia che racconta di un futuro probabile fatto di cose, di bestie e di umani, rimescolati insieme come si fa con le carte prima di giocare.
Ma NUMERO PRIMO è anche il soprannome del protagonista. Marco Paolini e Gianfranco Bettin, coautori di questo lavoro, sono partiti da alcune domande: qual è il rapporto di ciascuno di noi con l’evoluzione delle tecnologie? Quanto tempo della nostra vita occupano? Quanto ci interessa sapere di loro? Quanto sottile è il confine tra intelligenza biologica e intelligenza artificiale?
Il termine antropocene è stato adottato dalla comunità scientifica per identificare una giovanissima era geologica caratterizzata dall’azione prevalente del fattore umano come causa di trasformazione del pianeta. Apparentemente l’antropocene è governato da un principio difficile da comprendere per il mondo scientifico: la moda. Tutto ciò che non è di moda fatica a sopravvivere, o si estingue: vale per le cose, per gli animali, per le istituzioni, per le buone idee e per le migliori intenzioni. Le nuove tecnologie sono di moda per definizione, ma spesso invecchiano in fretta generando però nuove attese. E se a cambiare rapidamente non fossero solo le cose e gli scenari intorno a noi, ma noi stessi? E in tal caso verso quale direzione o destinazione? Dovremo forse chiederlo alla moda. Al narratore sulla scena tocca il compito di rendere credibili cose possibili domani, ma che oggi appaiono inverosimili.