Prove di stampa – Patrizi Natale (Agrà)

Prove di stampa – Patrizi Natale (Agrà)

Dal 12 al 24 giugno la galleria espositiva della Biblioteca Comunale Antonelliana di Senigallia ospita una mostra del pittore Natale Patrizi, in arte Agrà. L’esposizione con carattere itinerante, porta il significativo titolo di “Prove di stampa” ed allinea 35 opere, tra multipli ed originali, che riassumono i principali temi cari all’artista marchigiano.

Sempre attratto dalla poesia della sua terra, Patrizi ha, fin dai suoi esordi, trovato ispirazione in quel luogo di elezione che si estende immediatamente alle spalle del litorale tra Fano e Senigallia, nel tentativo di registrare i segni sempre più sfuggenti di un mondo agreste e contadino ormai sopraffatto dall’incalzare dell’industralizzazione e dell’abbandono delle campagne.

Patrizi è stato anche uno dei promotori delle settimane culturali en plen air che all’inizio degli anni Ottanta erano riuscite a coinvolgere importanti personalità del mondo dell’arte e della cultura come il fotografo Mario Giacomelli e gli studiosi Sergio Anselmi e Gianni Volpe.

Scrive di lui Cristina Petrelli: “Il campo d’azione di Agrà, in questo vasto territorio, è la zona compresa tra le valli del Metauro e del Cesano. Lo stesso termine Agrà, usato quale nome d’arte, è già una dichiarazione poetica: rimanda direttamente alla campagna e al lavoro della terra. Nativo di Mondolfo (PU), Patrizi si sofferma sul paesaggio, ma anche sulle presenze che lo animano: le donne, i fanciulli, le ragazze. In tal modo il territorio, da semplice oggetto della pittura dell’artista, si scopre essere l’unico oggetto possibile”.

Tra gli scopi della mostra c’è anche quella di raccogliere fondi per iniziative benefiche tra le quali alcuni progetti di una Missione in Etiopia e il progetto “Un barile d’acqua al Ghana” per lo sviluppo delle coltivazioni in serra per una intera comunità ghanese.

Accompagna la mostra un completo catalogo delle opere con testi di Giampaolo Baldelli, Claudio Paolinelli, Gianni Volpe e foto di Paolo Alfieri.