La città della fotografia

La città della fotografia

La spiaggia di velluto non è solo la città del Summer Jamboree, ma è anche la città della fotografia da sempre un’espressione artistica di grande rilievo a Senigallia. Il Musinf (Museo di arte moderna e dell’informazione) venne istituito nel 1981 allo scopo di documentare la storia del rapporto tra parola ed immagine nell’informazione, fino alle forme più recenti della copy art, della poesia visiva, della computer art, della fax art. Una sezione del museo, dedicata alla storia dell’incisione contemporanea, comprende opere grafiche di Tamburi, Treccani, Purificato, Ciarrocchi, Vasarely, Mastroianni, Fazzini, Caruso, Annigoni, Piacesi, Trubbiani, Brindisi, Migneco, Ezio Flammia, Mariangelo Zappitelli ed altri. Recentemente è stata aperta una nuova sezione dedicata alla scultura del Novecento, che raccoglie importanti documenti ed opere di Enrico Mazzolani, Silvio Ceccarelli e Alfio Castelli. In un’altra sezione del Museo sono raccolti numerosi documenti relativi all’arte contemporanea: cataloghi, inviti, recensioni di stampa, manifesti, che riguardano l’attività di singoli artisti, mostre, gallerie d’arte pubbliche e private, Istituzioni espositive, Istituti di cultura esteri in Italia, Musei e Servizi Culturali di enti locali. Il museo è dotato di alcuni archivi specialistici che consentono la raccolta e la catalogazione di particolari documenti, soprattutto nei settori sperimentali dell’arte contemporanea, come la Xero-Art, la Poesia Visiva, la Nuova Scrittura ed il Libro Oggetto. Di notevole interesse l’archivio fotografico che conserva alcune opere di fotografi contemporanei tra cui quelle di Cavalli e Giacomelli, interpreti e fondatori della “Scuola fotografica Misa”, sorta a Senigallia negli anni ’50. In alcune sale del museo è esposta una importante raccolta di ex libris, realizzati dai maggiori artisti del settore, dal dopo guerra ad oggi.

Mario Giacomelli

Senigalliese, classe ’25, si è spento il 25 novembre del 2000. Comincia a dipingere e a scrivere poesie all’età di nove anni. La madre trova lavoro come lavandaia presso il locale ospizio. Qualche anno più tardi (1955) Mario ritornerà in quel luogo, dove realizzerà le immagini della serie “Verrà la morte e avrà i tuoi occhi”, titolo ripreso da Cesare Pavese.  Avrà modo di dire in seguito che tra tutte le immagini, quelle dell’ospizio di Senigallia gli hanno procurato le più grandi emozioni. La prematura perdita del padre, costringe Mario ad iniziare presto a lavorare come garzone in una tipografia di cui diventerà in futuro proprietario. Il tempo della scuola viene sovente impegnato in tipografia, la magia della stampa lo cattura e a 13 anni decide di fare il tipografo.  La “Tipografia Marchigiana” affacciata sulla piazza che, nel centro di Senigallia, celebra con un monumento Papa Mastai Ferretti (Pio IX), ha abbassato le serrande per nel Dicembre del 1999.  Il 1953 segna la svolta nella vita di Giacomelli, acquista infatti per 800 lire una macchina fotografica e il giorno di natale si reca sulla spiaggia per scattare la sua prima fotografia. E’ solo di fronte al mare che lambisce la spiaggia con le sue onde, scatta e movendo la macchina al momento dello scatto ottiene la sua prima fotografia “L’approdo”, immagine della battigia carezzata da un’onda come un colpo di pennello.  Vicino alla tipografia abita una persona che tanto peso ha avuto nell’inserimento delle Marche sul dibattito che, a livello nazionale, si stava sviluppando sulla fotografia, quest’uomo è Giuseppe Cavalli.  Avvocato, uomo di lettere, profondo conoscitore di Croce (cita spesso a memoria passi del “Breviario” al giovane Giacomelli, chiedendogli poi opinioni a cui il “nostro” risponde invariabilmente “non ho capito” o “non sono d’accordo”) ma anche esperto di tecnica e storia della fotografia, fondatore nel 1947 con Leiss, Finazzi, Vender e Veronesi de “La Bussola”, storico circolo le cui idee crociane furono espresse nel Manifesto pubblicato da “Ferrania” nel maggio 1947.  Dopo alcuni anni tuttavia il successo iniziale riscosso da “La Bussola” comincia a venir offuscato dal progressivo affermarsi di un altro gruppo storico “La Gondola” guidato da Paolo Monti,  alle cui immagini molti giovani si avvicinano, colpiti dal loro grande vigore espressivo. È forse questo uno dei motivi per cui, nel 1953, Giuseppe Cavalli  fonda proprio a Senigallia il gruppo “Misa”, di cui Giacomelli e Piergiorgio Branzi rappresentano le “giovani speranze”. Nel “Misa” non c’è la presenza egemone delle idee di Cavalli come ne “La Bussola”, è un gruppo aperto  dove ognuno è libero di condurre le ricerche che vuole, sono così inevitabili gli scontri, soprattutto tra Giacomelli e Cavalli stesso. “Cavalli purtroppo vedeva solo da una parte e allora litigavamo sempre” avrà modo di dire Giacomelli. Nel 1963 inizia la grande stagione di mostre che porteranno le sue immagini nei più grandi spazi espositivi del mondo, dalla Photokina di Colonia nel 1963 al Moma di New York (1964), dal Metropolitan di new York (1967) alla Bibliothèque Nationale di Parigi (1972), dal Victoria & Albert Museum di Londra (1975) al Visual Studies Workshop di Rochester (1979 e poi Venezia, Providence, Parma, ancora New York, di nuovo Colonia, Mosca, Arles, Amsterdam, Tolosa, Bologna, Londra, Rivoli fino alle recenti antologiche di Empoli, Losanna e Roma (purtroppo postuma). Tra i lavori più recenti ricordiamo: “Il mare dei miei ricordi” (1991-94), “Io sono nessuno” (1994-95) su testi di Emily Dickinson fino ad arrivare a “Questo ricordo lo vorrei raccontare” (1998-2000) e “Bando” (1998-99) ciclo di immagini in serie di 4, ispirate ad una poesia di Sergio Corazzini e presentato nel 1999 alla XXIV Biennale d’Arte contemporanea di Alatri.

Edmo Leopoldi

I Leopoldi

Quella della sua famiglia, fu la prima “bottega” di Senigallia aperta in piazzale della Libertà. Poi, il trasferimento in Corso 2 Giugno dove la “Foto Ottica Leopoldi”, è diventata una vera e propria istituzione. A raccogliere il testimone di famiglia, lo stesso Edmo prima ed il figlio Amleto poi. Quello della famiglia Leopoldi è un archivio prezioso che raccoglie tutta la storia fotografica della spiaggia di velluto. Calamità naturali, ma anche eventi come la visita in città di Sandro Pertini, passando per più di mezzo secolo di Manifestazioni. Il 31 dicembre 2016 la “Foto Ottica Leopoldi” ha abbassato le serrande per sempre, lasciando un vuoto nel cuore dei tanti nostalgici senigalliesi. Pochi mesi dopo, a giugno 2017 Edmo Leopoldi ha chiuso i suoi occhi per sempre.

Giorgio Pegoli

Giorgio Pegoli, classe 1938, è un fotoreporter di guerra free lance per diverse testate italiane e internazionali. Numerose le sue mostre e pubblicazioni. Pegoli è il titolare di un negozio di fotografia in via Carducci. Fotografo anche il figlio Simone.

Lorenzo Cicconi Massi

“Donne volanti”

Considerato l’erede di Mario Giacomelli, Il giovane fotografo senigalliese ha ottenuto riconoscimenti internazionali di rilievo. Numerose le sue mostre, tra le ultime effettuate in città “Le donne volanti”. Non solo fotografo, ma anche regista: “Prova a volare” è un suo film uscito nelle sale italiane nel 2003 con protagonisti Alessandra Mastronardi e Riccardo Scamarcio.

 

 

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