Per la Giornata Internazionale della Donna, Senigallia.it ha deciso di lanciare un’iniziativa sui social network con l’hashtag #DonneDiSenigallia, per promuovere la bellezza e la femminilità “Made in Senigallia”, con una madrina di eccezione, che non può che essere la prima della lista di sculture femminili presenti nella città.
La Penelope di Senigallia
La splendida e malinconica Penelope, attende il suo amore lontano all’ombra dell’alba del Molo di Levante dal 2003, anno in cui lo scultore realizzatore dell’opera Gianni Guerra, l’ha donata alla città di Senigallia. Dopo il boom del libro e del film “Tre metri sopra il cielo”, le giovani coppie affidano i loro lucchetti alla Penelope, simbolo delle loro promesse d’amore.Grande Eva
L’opera dell’artista senigalliese Silvio Ceccarelli, è stata installata nel 2015 presso i Giardini Catalani nell’ambito del progetto MUSA (Museo Urbano di Scultura dell’Adriatico). Con quest’opera lo scultore senigalliese vinse a Roma il premio del Pensionato Artistico Nazionale di Scultura dell’Accademia di San Luca del 1929.
Madre
Nei giardini di Piazza Aurelio Saffi potrete incontrare la “Madre” di Enrico Mazzolani, opera incompiuta realizzata nel 1964, pochi anni prima della sua morte. Lo scrittore Dino Buzzati, in un suo coccodrillo apparso sul Corriere della Sera a quel tempo, raccontò:
Solo da un anno aveva dovuto sospendere la quotidiana applicazione al lavoro. E così era rimasta incompiuta una grande “Maternità” ch’egli si prometteva di dedicare alla città dove era nato. Questo, sull’estremo limitare, era il suo grande rimpianto, assai più che la oscura sorte di due lunghi romanzi, in gran parte autobiografici, rimasti sempre inediti
Donna al sole
Sempre nell’ambito del progetto MUSA, in Viale Leopardi, di fronte al “Palazzo Nuova Gioventù” (che oggi ospita i nuovi uffici comunali), in occasione della Giornata Internazionale della Donna del 2015 è stata installata la “Donna al Sole“, opera realizzata nel 1985 dallo scultore osimano Romolo Augusto Schiavoni, scomparso nel 2008.
Chiudiamo questa carrellata con un piccolo “extra”. Si tratta sempre di una scultura, ma non raffigurante un soggetto femminile, bensì dedicato ad un personaggio femminile. Stiamo parlando del monumento ad Anna Frank, situato negli omonimi giardini di Via Capanna, sempre opera di Romolo Augusto Schiavoni, con un’epigrafe che ci sentiamo di lasciare come messaggio per chi ha seguito questo itinerario suggestivo insieme a noi.
Quando guardo il cielo penso che tutto si volgerà nuovamente al bene…
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