C’era un tempo in cui il nome di Senigallia compariva tra quelli di Monte Carlo, Parigi, Wimbledon, US Open e tanti altri. Era il decennio che andava a cavallo tra i ’60 e i ’70. Erano gli anni del Torneo internazionale di Tennis “Trofeo d’argento Città di Senigallia” che si disputò tra il 1965 e il ’73 quando lo storico Circolo del Ponte Rosso ospitò giocatori del calibro di Pietrangeli, Panatta, Tiriac, Nastase, Mulligan e tanti altri.
Non era un tennis pionieristico, ma non era nemmeno il tennis come siamo abituati a vederlo ora. Era un tennis per certi aspetti semi-professionistico, dove potevano succedere cose oggi impensabili. Poteva infatti accadere che, come racconta l’avv. Valtero Bruscia, all’epoca uno dei raccattapalle della competizione, poi negli anni diventato anche un discreto tennista, alcuni giocatori -l’ecuadoregno Eduardo Zuleta nello specifico- si presentassero carichi di articoli da vendere.
E fu proprio da Zuleta, come si legge nel gustoso libro “Il grande (e piccolo) tennis a Senigallia: il Torneo Internazionale “Trofeo d’argento Città di Senigallia” 1965-1973. Curiosità e memorie del circolo tennis ‘G. Cremonini’”, che Bruscia comprò la sua prima racchetta.
“Zuleta partecipava sempre al Torneo Città di Senigallia -ricorda Valtero Bruscia- ed alloggiava alla Pensione Azzurra posta a fianco del Circolo […] e partecipava solitamente anche ai vari tornei che si svolgevano in Italia nel periodo feriale (Grado, Palermo ecc…) e ci arrivava con il suo Maggiolino VW stipato di merci. Il suo variopinto bazar di magliette, calzoncini, racchette, calzini ecc… veniva tenuto all’interno di alcune borse e di solito, a metà pomeriggio, in un angolo, all’ombra delle tamerici, la merce veniva esposta pronta per vendita”.
Ecco, voi ve lo immaginate Federer, Nadal o Djokovic (perchè di questo si trattava, dato che a Senigallia arrivavano i migliori tennisti al mondo) mettersi a vendere le cose come al mercato. Difficile davvero anche solo da pensarlo. Forse Zuleta non sarà stato a quei livelli, ma sempre di un grande giocatore dell’epoca parliamo.
Beh, con l’ing. Goffredo Crivellini a fare da mediatore, il giovane Valtero acquistò per 20.000 lire la sua prima racchetta “da grande”, una Dunlop Fort Maxply, e lo fece appunto da Zuleta.
“Non è facile descrivere in poche righe l’atmosfera e il fascino che il torneo esercitava sia su noi bambini sia sugli appassionati e giocatori locali”… non facciamo fatica a credere alle parole di Bruscia.
Comments:
Io ho visto diversi incontri di tennis al Ponte Rosso quando ero ragazzo. M’arcord quando è venuto Panatta. Ero molto contento di vederlo ma poi non mi ha soddisfatto molto il suo gioco. Secondo me non era nel giorno giusto. Ricordo quando giocava il dott. Massacesi, era uno spasso: imprevedibile e quasi sempre brontolone. Bei tempi da far rivivere ancora.
Bellissima testimonianza! Grazie 🙂
Grazie all’attuale amministrazione, il famoso circolo tennis è da anni abbandonato e diventato dormitorio e luogo di spaccio per extracomuniari proprio nel mezzo del lungomare.
Pali della luce rotti, recinzioni arrugginite e bucate, vetri ovunque, materassi, sporcizia, quadri elettrici danneggiati.
Una vergogna. Indecoroso. Imbarazzante.
Cara Costanza, hai proprio ragione, fa una gran tristezza vedere un luogo che ha dato tanto alla città di Senigallia devastato dal degrado… ma ci piace sperare che possa tornare, se non ai suoi vecchi “fasti”, almeno ad essere un luogo in cui possa rivivere lo sport, prima o poi!
Quanti ricordi al Circolo Tennis….ho iniziato a fare la raccattapalle quando giocavano i miei genitori e i miei zii, e poi ho fatto i primi corsi di Tennis ed ero un’affezionatissima spettatrice dei Tornei : ricordo benissimo Tiriac e Nastase, e Panatta e Pietrangeli…..che peccato l’abbandono totale attuale !!