Le bellezze nascoste di Senigallia

Le bellezze nascoste di Senigallia

Vieni a Senigallia da anni e ti piacerebbe visitare qualcosa di diverso? Non sei mai stato sulla spiaggia di velluto ma ami scoprire i “lati oscuri” della città? Sei nel posto giusto.

La terrazza di Scapezzano e il frantoio.

All’uscita “via Berardinelli” lungo la complanare nord, in pochi minuti puoi raggiungere il cuore della frazione dov’è sita la terrazza che si affaccia su Senigallia. Ritrovo dei senigalliesi che amano seguire in tutta tranquillità il tradizionale spettacolo pirotecnico sul mare.  A pochi passi, il frantoio di Montedoro, dove s’incontrano la passione e le conoscenze dei 17 soci, olivicoltori da lunga data e dove è possibile acquistare prodotti locali.

Il chiostro di Santa Maria delle Grazie. 

La Chiesa è dedicata alla Beatissima Vergine Maria (8 settembre). S. Francesco d’Assisi (4 ottobre) è venerato come Patrono della Chiesa, mentre la Parrocchia celebra con devozione anche la festa di S. Pasquale Baylon (17 maggio). Lì, si trova anche il museo di storia della mezzadria “Sergio Anselmi”. A fianco alla chiesa, il cimitero “Le Grazie” dove all’ingresso è possibile ammirare un’arco storico ed alcune tombe monumentali.

Il lavotoio del Coppo. 

In via Rossini, sul lungofiume si trova l’ex lavatoio di Senigallia. In direzione monte, è inoltre possibile vedere ancora le colonne storiche dell’acquedotto.

La linotype. 

Percorrendo via delle Caserme, sul retro della Cattedrale, c’è ancora uno studio che conserva una linotype, utilizzata fino a qualche tempo fa, per stampare parte del giornale della diocesi. (La linotype è una macchina per la composizione a caldo, inventata nel 1884).
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L’Opera Pia Mastai Ferretti. 

Il mastodontico edificio di via Cavallotti, appartenuto a papa Pio IX è stato donato alla curia e trasformato in una casa di riposo. All’interno una chiesetta, alcune statue. Dentro, c’è la possibilità di acquistare i prodotti agricoli e il vino, prodotti provenienti dalle coltivazioni nelle terra locali di proprietà della curia. Di fronte all’ingresso, una storica villa trasformata nella sede amministrativa della casa di riposo.
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La spilla più grande del mondo. 

Realizzata dall’artista Gianni Guerra, lo stesso è anche autore della Penelope di Senigallia, è esposta all’ingresso dell’Hotel Universal sul lungomare Mameli.

Il Porto della Rovere. 

Non solo la Penelope di Senigallia che spicca sulla banchina di levante, ma manche la rosa dei venti degli “Amici del Molo”, incisa davanti alla loro sede e poi le nuove sculture presenti nella passeggiata pedonale che conduce all’avamporto. Non mancano il faro appena restaurato e la sede dell’Ufficio Locale Marittimo.
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Il monumento di Anna Frank.

In via Capanna, all’interno dei giardini di “Anna Frank”, è presente un monumento dedicato alla giovane ebrea. Lo spazio, prima di essere trasformato in uno dei parchi più grandi della città, era un cimitero ebraico. Ogni anno è meta di pellegrinaggio durante la Giornata delle Memoria.

 

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